Calo demografico ed incremento spese sanitarie: è ormai necessario programmare!

Partiamo da un primo confronto tra lo stato sociale di ieri e quello attuale, in particolare:

Stato sociale di ieri                                            Stato sociale di oggi

1) Pensioni 80/90% ultimo retribuzione.      1) Pensioni 40/50% ultima retribuzione.

2) Sanità totale copertura.                               2) Sanità 60 miliardi spesi dalle famiglie.

3) In media tre figli a famiglia.                       3) Uno, massimo due figli a famiglia.

Il rapporto tra cittadini attivi e non viene tradizionalmente rappresentato da una piramide; questa piramide negli anni 50 mostrava alla base il numero di soggetti occupati e nella punta i soggetti ormai in pensione e con una prospettiva di vita limitata. La suddetta immagine nel 2015 non esiste più: la drastica riduzione dei figli per famiglia ha portato il numero delle persone tra 0 e 20 anni ad essere notevolmente inferiore ai figli dell’ultimo baby boom (anni 70/80) che oggi si ritrovano ad avere tra i 35 e i 50 anni. Qualora il percorso demografico intrapreso dovesse continuare, la piramide demografica nel 2050 sarà completamente rovesciata, con gli ultrasessantacinquenni a formare la parte preponderante della popolazione (e con una elevata speranza di vita) in confronto ai lavoratori attivi, in numero decisamente calante.

A fronte di questa analisi e di questi dati (considerate che oggi il 21% delle nostre tasse va nella spesa pensionistica) si prospetta un processo irreversibile, che porterà ad un aumento estremante rapido della spesa per l’assistenza sanitaria nella cosiddetta terza età. Probabilmente vedremo gli ospedali di oggi trasformarsi in veri e propri centri di assistenza sanitaria e psicologica della terza età, con ingenti costi per tutti noi; ma se si andrà in pensione con il 40% dell’ultima retribuzione e avremo effettivamente bisogno di questa assistenza, da dove arriveranno le risorse per sostenere tali spese?

Molti di noi hanno/hanno avuto un caso in famiglia di non autosufficienza, ovvero di persona non più capace di far fronte alle proprie esigenze di base (mangiare, cambiarsi, lavarsi ecc.); oggi queste persone vengono assistite da badanti/case di cura, oppure in famiglia ma con importanti esborsi in termini di tempo e di costi vivi, e tutto ciò considerando che queste persone hanno una pensione dignitosa (80/90% ultima retribuzione). I fatti, non solo le parole, dimostrano sempre più la necessità di una buona programmazione!

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