Il risvolto negativo di internet e l’importanza della reputazione

Nei giorni scorsi in una importante catena americana di fast food sono stati allontanati dai gestori del negozio due afroamericani che erano in attesa di una terza persona. L’azienda è stata accusata di comportamenti razzisti e immediatamente sono arrivate le scuse ufficiali per la gaffe, tanto che nei prossimi giorni l’azienda chiuderà tutta una serie di ristoranti negli Stati Uniti per tenere dei corsi antirazzisti ai propri dipendenti.

Ho voluto segnalare questa vicenda per evidenziare l’importanza strategica della reputazione nel mondo di internet e dei social: viviamo in una realtà fatta di post e notizie frammentarie, dove basta poco per subire una lesione all’immagine del proprio marchio, con inevitabili ripercussioni di breve, ma anche di medio-lungo termine, sulle quotazioni del titolo.

Considerate che le grandi multinazionali, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, tengono costantemente monitorate tutte le notizie sul conto dell’azienda, in modo da poter intervenire rapidamente su eventuali problemi. Ritengo importante analizzare questo aspetto, per ritornare al tema della diversificazione.

Se fossi convinto che una determinata azienda sia economicamente molto solida e presenti grandi margini di sviluppo, mi converrebbe puntare su quell’azienda piuttosto che su altre dello stesso settore. Quanto testé affermato sarebbe certamente condivisibile se la finanza fosse una scienza esatta, dove le previsioni sempre si avverano e dove non sia presente internet e i social network, con il rischio reputazionale sempre alle porte, a dispetto degli investimenti delle aziende.

Ritengo quindi fondamentale individuare una strategia di portafoglio che consideri un’ampia diversificazione settoriale e geografica, in un mercato, come quello attuale, in rapida evoluzione, ove vince chi è maggiormente flessibile e capace di adattarsi ai cambiamenti.

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