L’ultima settimana è stata caratterizzata dalle oscillazioni dello spread: per molti è stato un periodo di forte stress, data la notevole esposizione dei propri portafogli in titoli di Stato, per altri, al di là dell’interesse sull’esito della trattativa del nuovo governo, è stata una settimana serena in quanto certi delle proprie esigenze. Questi ultimi sono coloro che da tempo avevano deciso di diventare investitori consapevoli ed hanno delineato, con l’aiuto di un consulente finanziario, la programmazione dei propri investimenti di breve, medio e lungo termine. Se si è infatti riusciti ad impostare una buona programmazione finanziaria, certamente sì è dato corso ad una buona diversificazione, capace di evitare i contraccolpi legati a speculazioni su situazioni specifiche (vedi rischio Italia e speculazione sui titoli di Stato).
A proposito di diversificazione vorrei tornare su questo concetto. La diversificazione riduce il rischio di portafoglio perché la correlazione tra i rendimenti delle attività in esso comprese non è mai perfetta; i vari strumenti presenti in portafoglio reagiranno dunque in maniera differente, compensando le perdite di uno strumento con i guadagni dell’altro. Un portafoglio studiato in maniera accurata sopporta unicamente il rischio mercato, ovvero la variazione dei prezzi di un dato mercato che per sua natura è ineliminabile, mentre chi è esposto in maniera massiccia su una categoria di titoli avrà, oltre il rischio mercato, il rischio specifico (vedi Btp).
Ritengo pertanto che in ogni situazione di crisi si possa trovare uno spunto interessante per una buona gestione del nostro patrimonio, tale da permetterci il raggiungimento dei nostri obbiettivi ed assicurarci una vita più serena.