Global city: la nuova sfida è aperta

Un altro argomento di fortissima attualità trattato negli ultimi giorni di viaggio formativo ha riguardato le Global City, ovvero quegli agglomerati urbani in fortissima crescita ed estremamente attrattivi; mentre infatti una volta la concorrenza era tra nazioni, ora la sfida si gioca tra le città.

Tra i parametri che vengono presi in considerazione per la valutazione di questi centri troviamo la popolazione, il Pil, il reddito, le vendite al dettaglio e le Università; queste ultime in particolare attrarranno giovani da tutto il mondo, andando incontro ad un ulteriore perfezionamento.

Con riguardo agli altri aspetti, gli agglomerati di cui sopra saranno caratterizzati da una popolazione in costante e rapido aumento, un Pil in crescita più elevata del contesto paese, un reddito medio più elevato, elevate vendite al dettaglio; un contesto anticiclico rispetto al mercato e perfetto dove investire. I suddetti profili cooperano tutti alla determinazione del “Schroders Global Cities 30”, ovvero l’indicatore che consente di valutare le potenzialità di una città.

Queste realtà possono nascere dal nulla e in pochi anni diventare enormi (vedi Cina) o svilupparsi su città già esistenti; sul podio della classifica delle città più promettenti, stilata in base all’indice Schroders Global Cities 30, troviamo Los Angeles, Honk Kong e Londra, mentre con riguardo alla nostra penisola Milano si colloca al 94° posto e Roma al 134°. Certamente il capoluogo lombardo, in quanto maggiormente aperto all’innovazione e già pronto a servire un bacino di utenza internazionale, si presenta attualmente come il più adatto a guadagnare posizioni nella classifica menzionata.

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