I perché della crisi turca

Nella prima parte del mese di agosto gli attivi turchi sono stati oggetto di una forte speculazione in concomitanza con l’acuirsi della politica dei dazi da parte degli Stati Uniti, ma andiamo ad approfondire i motivi che hanno portato a questa forte svalutazione di mercato:

1) Il contesto politico è assolutamente poco rassicurante, e particolarmente allarmanti appaiono la concentrazione del potere ed il basso controllo delle istituzioni, che ha poi portato allo scetticismo degli investitori. A peggiorare ulteriormente la situazione, si segnala che nell’ultimo periodo sono stati allontanati i funzionari di molti paesi favorevoli alle politiche di libero mercato;

2) Le politiche economiche turche rappresentano un altro elemento di incertezza. Da inizio anno i tassi sono passati dal 9,75% al 17,75% e si prevedono ulteriori aumenti per poter stabilizzare la lira turca e gestire l’elevata inflazione. Le autorità monetarie turche godono inoltre di poca fiducia da parte dei mercati, ciò in considerazione della scarsa indipendenza, tanto che i piani di stabilizzazione proposti dal governo in questi giorni vengono malvisti dagli investitori;

3) Dal punto di vista geopolitico il recente deteriorarsi dei rapporti con gli Stati Uniti, conseguente al disaccordo in merito alla detenzione di un pastore americano in Turchia e alla mancata estradizione di un predicatore Turco dagli Stati Uniti. Successivamente a questi fatti, gli Stati Uniti hanno deciso di congelare i beni a due ministri turchi, annunciando parallelamente l’irrigidimento della politica dei dazi su acciaio e alluminio.

Per queste ed altre ragioni è ormai da tempo che buona parte dei gestori hanno deciso di allontanarsi dalla Turchia, e questa ultima accelerazione della crisi diplomatica rappresenta un campanello d’allarme ulteriore che sicuramente non favorirà l’approccio degli investitori.

Un buon gestore deve come priorità preservare gli interessi degli investitori e proprio per questo, nell’ottica di una gestione attiva e vista la limitata trasparenza delle politiche turche, difficilmente reinserirà titoli turchi in portafoglio, quantomeno finché non interverrà un’inversione di rotta sostanziale soprattutto sul tema della trasparenza.

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