La natura chiama, l’uomo risponde?

Le catastrofi naturali si stanno manifestando sempre più di frequente, mai come quest’anno abbiamo assistito a uragani, incendi mareggiate ecc; le emissioni di gas serra stanno aumentando più rapidamente del previsto, e gli effetti si stanno palesando prima di quanto si potesse supporre solo pochi anni fa. Tutto ciò è il frutto della reazione della natura al riscaldamento globale: questi fenomeni avranno un impatto su milioni di persone, con effetti ancora maggiori su chi vive nelle zone più vulnerabili e povere del mondo, danneggeranno la produzione alimentare e minacciano già oggi specie animali, habitat ed ecosistemi. Nonostante nella comunità scientifica ci sia un consenso pressoché unanime sul fatto che il cambiamento climatico sia in atto, i governi e le aziende stanno rispondendo con una certa lentezza, ma tutto ciò deve imporre a noi per primi una riflessione relativa all’utilizzo dei combustibili fossili e dei sui derivati.

Il passaggio alle energie alternative è purtroppo ancora troppo lento e macchinoso, circostanza, questa, che potrebbe rappresentare un vero problema a lungo termine, soprattutto perché al contempo la popolazione mondiale continua a crescere a ritmi elevatissimi, contribuendo ad aumentare i consumi e l’inquinamento planetario. Ma a ben vedere, le energie rinnovabili arrecherebbero notevoli vantaggi, anche in termini economici, oltre che strettamente ambientali: esse in primo luogo non emettono sostanze inquinanti e di conseguenza non alterano né il clima né la nostra salute, inoltre eliminano il problema dell’approvvigionamento e dell’alterazione del prezzo, poiché si servono di risorse presenti in natura in forma libera ed inesauribile.

Per invertire questo mix micidiale i governi dovranno allora investire fortemente nelle energie alternative, e cercare così di diminuire i consumi individuali, impresa non da poco, visto l’aumento della popolazione.

Una certezza risiede comunque nel fatto che questo è un trend di investimento con ottime prospettive, capace nei prossimi 10/20 anni di rivoluzionare il mondo nel suo profondo.