P/E: Price Earnings ratio, un indicatore fondamentale

“Price earnings ratio”, perché questo indicatore è così importante?

Esso rappresenta il rapporto tra il prezzo corrente dell’azione e l’utile atteso per essa; il fatto che il P/E identifichi un rapporto rende la connessa relazione prezzo/utili particolarmente adatta per scopi di valutazione, e infatti tale rapporto serve a valutare le quotazioni delle azioni. Ovviamente esso non rappresenta l’unico parametro di riferimento, bisognerà infatti prendere in considerazione anche la collocazione geografica dell’azienda (contesto geografico), il settore di appartenenza e le relative prospettive (contesto settoriale), infine le prospettive della singola azienda (situazione specifica).

Normalmente un P/E che oscilla tra 13 e 15 è ritenuto normale, i valori tra i 25 e i 30 sono ritenuti invece elevati, mentre la variazione tra 8 e 9 denota valori con massima prospettiva ma difficili da trovare. Chiaro che i settori tradizionali caratterizzati da una maggiore concorrenza avranno una prospettiva di P/E inferiore rispetto ai settori ad alta innovazione tecnologica, dove infatti il suddetto indicatore potrà crescere in maniera decisamente più elevata, delineandosi più ampi margini rispetto alla crescita degli utili.

È importante comprendere questa dinamica per comprendere poi il lavoro del gestore e degli analisti che operano nell’ottica di una amministrazione attiva del portafoglio di investimento. Quando si guarda al lavoro di analisi dei portagli, il P/E emerge di certo come uno dei parametri più importanti.