Transizione dalla fase di ribasso alla stagione del rialzo

Si sta concludendo un anno che potremmo definire di bear market con una prospettiva di bull market di lungo periodo.

Con il termine “bear market” si suole indicare una fase ribassista dei titoli azionari, mentre al contrario con il termine “bull market” si fa riferimento ad una situazione di rialzo del mercato azionario. L’origine del termine inglese deriva dai movimenti tipici dei due animali: “bull market” significa che il mercato va su e quindi viene paragonato all’incornata del toro, “bear market” vuol dire che il mercato scende e quindi somiglia alla zampata di un orso (ne esiste peraltro una rappresentazione davanti alla Borsa di Francoforte). La fase critica che ci stiamo lasciando alle spalle deriva essenzialmente dagli strascichi della guerra commerciale. Questa settimana il caso Huawei ha infatti nuovamente tarpato le ali al rimbalzo del mercato azionario, soprattutto quello Usa, che aveva ripreso fiducia dopo la tregua siglata una settimana fa al G20 di Buenos Aires; è stata quindi gettata nuova benzina sul fuoco della trattativa che comunque ad avviso del Presidente Trump procede bene, tanto da poter considerare di estenderla ben oltre i 90 giorni previsti in Argentina.

Per quanto riguarda i mercati, ritengo che in questa fase essi abbiano certamente subito l’aumento del Vix (vedi post del 9 febbraio) ma al tempo stesso ritengo di confermare tutto ciò che avevo scritto (in un altro post sempre di febbraio) relativamente al mercato azionario. Resta infatti fondamentale non farsi condizionare dal day by day dei mercati, e soprattutto è necessario comprendere che siamo in una fase speculativa, che nell’ottica dei nostri obbiettivi di medio lungo termine non condiziona in alcun modo gli investimenti ma anzi, rappresenta un’opportunità per chi ha costituito dei PAC azionari (acquista più quote) o per chi decide di implementare le proprie posizioni azionarie (acquista più quote e ottimizza i risultati di lungo termine).

Insomma, oggi più che mai è fondamentale affidarsi al proprio consulente finanziario per gestire una fase che deve assolutamente evitare le scelte di “pancia”.