Torno oggi sul tema già più volte trattato delle smart cities per analizzare il loro circolo virtuoso che ne porterà all’esplosione dei prossimi anni.
Come in precedenza chiarito, con il termine “smart city” si fa riferimento a quell’insieme di strategie di pianificazione urbanistica tese all’ottimizzazione dei servizi pubblici, in modo da mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita. Tale obiettivo si raggiunge essenzialmente per via dell’impiego diffuso delle nuove tecnologie della comunicazione, dell’implementazione della mobilità, della cura dell’ambiente e dell’investimento nell’efficienza energetica, anche al fine migliorare la qualità di vita e soddisfare le esigenze di tutti.
I punti focali del circolo virtuoso della smart city sono così riassumibili: espansione economica che crea nuovi posti di lavoro – popolazione che cresce – talenti che rendono le città smart.
Proprio questo processo porta a dei dati impressionanti, ed in particolare:
1950: 37% aree urbane, 63% aree rurali
2008: 50% aree urbane, 50% aree rurali
2035: 37% aree urbane, 63% aree rurali
Una vera e propria rivoluzione che favorirà lo sviluppo di queste aree, con un conseguente incremento del valore immobiliare, a dispetto della inevitabile svalutazione di altre zone.
Quindi Mega cities e Large cities saranno certamente il contesto immobiliare migliore in cui investire nei prossimi anni, soprattutto in un’ottica di lungo periodo.