I dati parlano chiaro: la speranza di vita si allunga sempre di più, assestandosi intorno agli 80 anni, ma d’altro canto è differente la prospettiva di vita in salute, decisamente arretrata ai 58 anni…
Ma cosa si intende con aspettativa di vita sana alla nascita? Si tratta dell’età fino alla quale possiamo aspettarci, sulla base dei dati esistenti, di vivere pienamente in salute e dopo la quale il rischio di incorrere in problemi, più o meno rilevanti, aumenta. Se nel 2004, gli uomini potevano attendersi di vivere in salute fino a 68,7 anni, nel 2012 la media era già scesa a 62,1. Per le donne, nel 2004 vi era una aspettativa di vita senza malattie fino a 71 anni, mentre nel 2012 era già scesa a 61,5, con una perdita netta di quasi nove anni.
Quest’ultimo dato dovrebbe far riflettere su come occorra creare nel tempo una serie di coperture che possano fronteggiare il rischio di avere qualche problema di “manutenzione” nel corso della propria vita. Cosa significa? Che è ormai impossibile pensare ad una pianificazione finanziaria del proprio patrimonio senza prendere al contempo in considerazione questi rischi, per sé e soprattutto per la propria famiglia.
Se infatti la vita si allunga, dall’altra parte il welfare statale, per ovvie ragioni, diviene sempre meno efficiente ed efficace, e allora creare una buona pianificazione assicurativa dei rischi significa creare dei conti correnti vincolati presso una compagnia di assicurazione che divengono attingibili in caso di infortunio, malattia, interventi chirurgici, non autosufficienza, ecc. Io credo che prima di pensare ai rendimenti bisogna creare le fondamenta per non dover disinvestire in caso di imprevisto.