La politica monetaria delle banche centrali (1° parte)

In questi due articoli mi concentrerò sull’atteggiamento mantenuto dalle Banche Centrali da inizio anno sino ad oggi: un atteggiamento che si vedrà essere stato positivo, quasi accomodante, e che certamente ha facilitato la situazione economico-finanziaria del nostro Paese.

Intanto chiariamo che le Banche Centrali sono istituti di emissione di diritto pubblico che si occupano di gestire la politica monetaria dei Paesi o delle aree economiche che condividono la medesima moneta come forma di pagamento. I compiti delle BC sono dunque quelli relativi alla regolamentazione della moneta, al controllo del sistema creditizio e più in particolare la vigilanza sull’intero sistema bancario, ed in particolare assume rilievo l’esigenza di tenere sotto controllo l’inflazione.

L’inflazione, come già in precedenza chiarito, ci dà un’indicazione su quanto il livello dei prezzi cambi nel tempo: in un’economia in salute e in crescita, i consumatori e le imprese tendono a spendere di più, e la grande domanda di beni e servizi contribuisce alla crescita dei prezzi, se la domanda invece si indebolisce il livello dei prezzi si abbassa con essa. Il livello di inflazione prima diminuisce gradualmente (disinflazione) e poi comincia a decrescere (deflazione). Un livello di inflazione stabile e non eccessivamente elevato aiuta la pianificazione economica e finanziaria, permettendo a tutti, privati e cittadini e imprese, di vivere una vita economicamente più sicura e prospera.

 

Se i prezzi salgono troppo velocemente, dunque, le banche centrali provano a porre rimedio alla situazione diminuendo l’offerta di moneta, con l’obiettivo di limitare la domanda di beni e servizi. Se invece i prezzi si stanno avviando in una spirale di deflazione, le banche Banca Centrale favorisce l’ingresso di nuova moneta nell’economia così da stimolare la ripresa.

 

Ciò premesso, l’atteggiamento delle Banche centrali in questa prima metà di anno ha contribuito a mantenere un segno di positività nei mercati europei, sia la Fed che la BCE si sono mostrate entrambe disponibili ad intervenire con manovre di facilitazione monetaria, la prima col taglio dei tassi alle prime avvisaglie di rallentamento e la seconda con nuove iniezioni di liquidità.

 

Cosa succederà quindi nei prossimi mesi? Lo vedremo nel prossimo articolo.

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