A proposito della Cina e delle grandi opportunità di crescita dell’Asia

Come già spiegato in altri articoli precedenti: sarà l’anno della Cina.
Con una crescita stimata dell’8,1% per il 2021 e del 5,6% con dei margini di crescita molto superiori rispetto al resto del mondo, la Cina è si sta differenziando nel mercato molto velocemente.

Sul tema obbligazionario, le opportunità in Cina e più in generale in Asia sono notevoli, ma bisogna fare molta attenzione ad evitare la concentrazione sul singolo paese ed effettuare una buona diversificazione per la presenza, ancora costante, di importanti rischi politici e sanitari.

Soprattutto in una fase di de-globalizzazione del mercato e di spinta inflattiva, rimane fondamentale essere presenti sui mercati emergenti, perché proprio su questi mercati i rendimenti viaggiano in maniera completamente diversa rispetto a Europa e Stati Uniti.

Il problema delle Banche centrali in Occidente è quello di trovare il modo di ridurre in forma graduale gli stimoli monetari evitando rischi sistemici. Questo succede in particolar modo negli Stati Uniti, ma anche in Europa.

In Cina si vive oggi una situazione già post-pandemica, essendo riusciti tramite rigidissime restrizioni e controlli a contenere in maniera molto più rapida la pandemia.
Oggi la Cina vive di una forte crescita, stimolata in maniera importante anche dalla crescita della classe media e in particolare dei consumi interni (elemento di spinta importante in una fase di de-globalizzazione).

Insomma, in Cina la spinta del mercato interno, a differenza di altri continenti, sta facendo da volano per una forte espansione assistita da continui sostegni alla crescita economica e all’urbanizzazione del paese.

Nel resto dell’Asia non tutti viaggiano come la Cina, pensiamo ad esempio ai problemi legati al Covid-19 dell’India o alle varie problematiche geopolitiche. Tuttavia, questi paesi, pur colpiti duramente, hanno una capacità di reazione importante, grazie anche all’età media della popolazione molto bassa.

In conclusione, l’Asia rimane una grande opportunità e i nostri portafogli devono incrementare gradualmente la presenza sia in termini di obbligazionario che di azionario.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.