Gli italiani e le assicurazioni

Una buona pianificazione assicurativa può battere l’inflazione e permette di conseguire i propri obiettivi. Purtroppo, ancora molti italiani rinunciano alla pianificazione finanziaria, lasciando tutta la propria liquidità sui conti correnti.

Anche durante la pandemia, l’Italia riconferma il suo record in termini di sottoassicurazione a livello europeo. L’incidenza dei premi nel settore danni (escluso Rca), infatti, è pari all’1,1 % contro il 2,8% di media europea.
Questo dato conferma il comportamento degli italiani nei confronti dell’assicurazione e in particolare della pianificazione assicurativa.

Si tende a lasciare tutta la propria liquidità sui conti correnti in vista di possibili eventi avversi (autoassicurazione), rinunciando così anche alla pianificazione finanziaria per obbiettivi e ai benefici che si avrebbero nel medio lungo termine.

In realtà, bisognerebbe creare una buona pianificazione assicurativa capace di creare le fondamenta per una pianificazione finanziaria capace di battere l’inflazione e magari nel lungo periodo regalare il raggiungimento di obbiettivi più ambiziosi.
Purtroppo, questa scelta sconsiderata degli italiani sarà sempre più penalizzante alla luce delle nuove fiammate inflazionistiche: è come se gli italiani decidessero consapevolmente di autotassarsi.

A mio modo di vedere, è fondamentale che si faccia un passo in avanti verso una consapevole pianificazione per obbiettivi (università, casa, figli, pensione ecc.) con alla base una sana pianificazione assicurativa, capace di proteggere il raggiungimento degli obbiettivi della pianificazione stessa.
Qualche segnale positivo c’è: molti clienti stanno decidendo di affidarsi a dei consulenti capaci di aiutarli in questa complessa opera di consulenza olistica.

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