Testamento olografo vs Testamento pubblico: quali differenze?

Conoscere le varie forme di testamento è uno degli elementi fondamentali da cui partire per una corretta analisi patrimoniale. Qual è la forma di testamento più semplice? Quali diritti possiede la persona che redige il testamento?

Tra le varie forme di testamento, la più semplice è rappresentata dal testamento olografo.
Per la sua stesura, è sufficiente che il testatore, su un qualunque foglio, rediga le disposizioni di ultima volontà scrivendole di suo pugno, datandole e sottoscrivendole. Anche eventuali aggiunte e modifiche in momenti successivi devono essere scritte di pugno dal testatore, devono essere datate e sottoscritte.

Chi redige un testamento olografo può scegliere di conservarlo autonomamente ove egli ritenga, senza darne comunicazione ad alcuno, oppure, per timore che possa essere smarrito o essere sottratto, può scegliere di consegnarlo ad una persona di propria fiducia.
Tuttavia, anche se il testamento olografo viene scritto di proprio pugno, è sempre consigliabile farsi seguire da esperti della materia al fine di scriverlo correttamente e avere una traccia per eventuali future modifiche.

Al contrario, il testamento pubblico richiede l’intervento del Notaio che lo redige attraverso un atto notarile: questo comporta dei costi più elevati sin dall’inizio e anche per eventuali successive modifiche, dal momento che verrà prodotto un nuovo atto notarile a cui corrispondono dei costi aggiuntivi.
Il testamento pubblico, ai sensi dell’articolo 603 del Codice civile, deve essere letto dal Notaio in presenza di due o di quattro testimoni e va segnalata l’avvenuta lettura.
L’atto notarile deve essere datato e indicare il luogo e l’ora di ricevimento, deve essere sottoscritto dal testatore, dai testimoni ed infine dal Notaio. Nel caso in cui il testatore non possa sottoscrivere dovrà indicare perché è impossibilitato e il notaio dovrà menzionare tale dichiarazione prima della lettura dell’atto.

L’Italia, per quanto riguarda la percentuale di persone che ha fatto un testamento, è piuttosto indietro rispetto ai Paesi anglosassoni: parliamo infatti del 15% – 20% di italiani che decide di fare un testamento contro il 70% del mondo anglosassone.

Per concludere, quindi, è assolutamente consigliabile redigere una disposizione testamentaria affinché si possa mettere ordine nel proprio patrimonio, cercando di evitare liti tra i propri eredi. Detto questo, va preferito il testamento olografo in quanto più snello e flessibile del testamento dal notaio.

L’importante è decidere di decidere.

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