Come stanno andando i mercati?

In generale, la situazione rimane estremamente fluida e caratterizzata da un elevato grado di incertezza, ma guardiamo più da vicino – soprattutto la Cina – per comprendere meglio cosa sta succedendo.

Iniziamo dall’America. Seppur caratterizzata ancora da forti consumi, l’economia americana è entrata tecnicamente in recessione: da due trimestri è in negativo nella crescita. Questo è dovuto principalmente alle attività di rialzo dei tassi, che ha portato ad un importante rallentamento nel settore immobiliare.

In quest’ottica, le azioni messe in atto negli ultimi mesi dalle banche centrali e quelle nei prossimi mesi saranno tese al contenimento dell’inflazione, che è il vero spauracchio di questo momento storico.

Spostiamoci in Europa. L’Europa vive nel pieno della crisi energetica e questa situazione difficilmente si andrà a risolvere nel breve volgere di pochi mesi, comportando rischi relativi all’effetto inflattivo e tensioni sociali.

E verso est? La Cina, e l’Asia più in generale, rappresentano un’area molto interessante e che probabilmente sta vivendo una fase del ciclo economico completamente diversa. Per tanto, l’area dovrebbe rappresentare quella con maggiore valore aggiunto, anche se le tensioni delle ultime settimane rappresentano un nuovo elemento da tenere in considerazione.

Seppure il contesto sia particolarmente fluido, non sono mancate le sorprese in positivo, come il rally del mercato del mese di luglio. Questo conferma come sia fondamentale rimanere investiti, proprio perché i mercati, nel medio termine, tornano sempre verso la media superando i periodi di panico e anche quelli di euforia.

Ritengo che il mercato attuale cominci a contenere opportunità molto interessanti soprattutto sul fronte obbligazionario, mentre sul fronte azionario bisogna concentrarsi su titoli ad alto dividendo e/o in settori Value, come il farmaceutico. Inoltre – al netto delle tensioni geopolitiche – l’Asia e la Cina rappresentano un’area che nell’ambito della propria pianificazione finanziaria deve essere necessariamente presidiata in quanto ricca di opportunità e in una fase del ciclo economico diversa.

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