2023: una panoramica sui prossimi mesi

Dopo un 2022 caratterizzato da parecchie distorsioni di mercato, come dovremmo affrontare il 2023?

Da un punto di vista strategico, possiamo considerare alcuni aspetti positivi:

normalizzazione delle correlazioni tra azioni e obbligazioni con conseguente efficacia della diversificazione tradizionale
• ritorno dei rendimenti sul fronte obbligazionario
• rapporto prezzo utili più favorevole sulle azioni (soprattutto in certe aree come l’Asia)

A fronte delle considerazioni di cui sopra, in questo 2023 assisteremo alla riscossa delle obbligazioni che tornano, quindi, ad essere un asset efficace all’interno della propria pianificazione finanziaria dando la possibilità di creare in maniera corretta l’area di portafogli definibile come quella della riserva.

Pertanto, su questo fronte, il consiglio è di mantenere posizioni di portafoglio oggi in sofferenza (recupereranno) e se possibile integrarle partendo dalle obbligazioni con durata breve (meno soggette alla volatilità legata alle politiche delle banche centrali) per poi passare nell’arco di 10/12 mesi ad obbligazioni con durate più lunghe.

Infatti, all’interno dei portafogli di investimento, è ormai abbastanza comune trovare obbligazioni con durata 1- 3 anni oltre il 4% di rendimento e mediamente acquistabili sotto la pari (con prospettiva di ulteriore vantaggio in conto capitale) e paradossalmente in linea, in questa fase, con le obbligazioni più a lungo termine.

Le uniche avvertenze?
prediligere l’euro rispetto al dollaro a fronte del molto probabile rientro verso l’equilibrio del cambio (picco raggiunto)
• prediligere il risparmio gestito rispetto al singolo titolo a fronte di una politica dei tassi non ancora stabile
• valutare una quota parte di diversificazione in Asia

E sul fronte azionario?

Il consiglio è quello di continuare ad approcciare il mercato in maniera graduale (PAC) prediligendo una pianificazione di medio lungo termine e cercando di investire sui settori a maggiore prospettiva (Megatrend): infatti, nonostante il rapporto prezzo utili rispetto all’anno scorso sia più favorevole, rimangono parecchi punti di attenzione sulla politica delle Banche centrali e sulla situazione geopolitica.

In termini di diversificazione nel 2023, l’Europa dovrebbe avere maggiori margini di recupero rispetto agli Stati Uniti e l’Asia potrebbe essere, dopo anni cupi, la vera sorpresa in positivo.

Insomma, il 2023 parte con prospettive molto più positive rispetto al 2022, ma va approcciato, come di consueto, con una corretta pianificazione finanziaria di medio lungo termine.
Vorresti approfondire i trend di quest’anno? Contattami per un appuntamento, anche da remoto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.