Longevity Risk: la copertura assicurativa come alleato in caso di non autosufficienza

Con l’allungarsi dell’aspettativa di vita è importante pensare al futuro con lucidità valutando una strategia assicurativa che possa preservare noi stessi e i nostri cari in caso di stato di non autosufficienza.

Lo stato di non autosufficienza può verificarsi a seguito di infortunio, malattia o invecchiamento.
È, comunque, doveroso fare una premessa riguardante la distinzione tra i concetti di cronicità di una malattia e di non autosufficienza: una malattia cronica ha un impatto negativo sui livelli di autonomia nelle attività essenziali e sulla qualità della vita, ma non necessariamente è tale da minare l’autosufficienza della persona; la non autosufficienza, invece, si manifesta in presenza di “gravi difficoltà nelle attività funzionali di base” o “gravi limitazioni motorie, sensoriali e cognitive” tali da compromettere in modo significativo le capacità individuali.

Ad oggi, in Italia, la situazione è la seguente: tra gli ultrasessantacinquenni più di uno su due (per un totale di circa 7 milioni di persone), dichiara di avere almeno 3 patologie croniche e la presenza di cronicità è più diffusa tra i soggetti appartenenti alle fasce di reddito più basse, con progressiva diminuzione dell’incidenza al crescere della disponibilità economica.

Passando al tema della non autosufficienza in senso stretto, è necessario verificare il livello di autonomia nello svolgimento dell’attività della vita quotidiana: muoversi, alzarsi, nutrirsi, lavarsi, vestirsi ed eseguire le normali funzioni fisiologiche.
Da una situazione di non autosufficienza derivano inevitabilmente maggiori consumi non discrezionali, legati ad uno stato di salute che diventa più precario: il problema è che il sistema pubblico denota una capacità assistenziale insufficiente e copre soltanto una piccola percentuale del fabbisogno totale.
A titolo di esempio l’aspettativa di vita di una persona che diventa non autosufficiente a 45 anni è di circa 15 anni. I costi da sostenere potrebbero essere molto impegnativi per il bilancio familiare, tenendo conto che il sistema pubblico integra solo in parte queste spese che in media possono ammontare a 1.500 euro al mese per una badante e superare i 4.000 euro al mese per una struttura privata di qualità.
Costi rilevanti che, ripetuti negli anni, potrebbero rappresentare un problema.

Se da un lato l’aumento della speranza di vita è positivo, dall’altro, per un motivo o per l’altro, vivere a lungo costa sempre di più e, può essere un rischio nei confronti del quale è importante prepararsi bene, con programmazione e lucidità: in questo senso, è opportuno valutare una copertura assicurativa che possa intervenire con una rendita mensile in caso di non autosufficienza per far fronte ai costi quasi proibitivi che ne derivano.

Longevity Risk: la copertura assicurativa come alleato in caso di non autosufficienza.

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