Cos’è il rating e perché è importante conoscere questo strumento?

Il rating è un indicatore importante da considerare nella gestione del portafogli. Ma di cosa si tratta esattamente?

Spesso si sente parlare di rating e di investment grade, ma cosa rappresentano esattamente e perché sono così cruciali nel mondo degli investimenti? Il rating è la valutazione del merito di credito di un emittente di titoli obbligazionari, un giudizio sulla sua affidabilità e sulla capacità di ripagare i debiti.
È un elemento fondamentale nella valutazione degli investimenti poiché un basso rating implica un maggiore rischio di insolvenza dell’emittente alla scadenza del titolo.

Il rating è assegnato da agenzie indipendenti, tra le quali le più rilevanti sono Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. Esse esprimono il loro giudizio attraverso classi di rating che possono variare da 20 a 22 a seconda dell’agenzia. Le classi si suddividono principalmente in tre macrocategorie: investment grade, non-investment grade e default.
Le obbligazioni investment grade sono considerate più sicure dal punto di vista finanziario, mentre quelle non-investment grade sono più speculative, con un elevato rischio di insolvenza; infine, nella categoria default rientrano i titoli che sicuramente non verranno ripagati.

Benché possa sembrare che esista un collegamento diretto tra la classe di rating e l’interesse di un’obbligazione, non è sempre così. Mentre è vero che un emittente con un rating basso avrà difficoltà a ottenere prestiti a tassi favorevoli, le classi di rating non forniscono una rappresentazione statica, ma sono basate sulla prospettiva futura. Ad esempio, obbligazioni governative con un rating basso potrebbero offrire interessi inferiori rispetto ad altre obbligazioni con un rating più elevato, poiché hanno una prospettiva futura più positiva di solvenza.

Recentemente, si è discusso ampiamente del rating dell’Italia, specialmente in relazione alle nuove emissioni obbligazionarie del 2023. Attualmente, l’Italia si trova vicino al livello “spazzatura” secondo tutte e tre le principali agenzie di rating. In caso di declassamento dell’Italia a livelli inferiori, ciò avrebbe un impatto significativo sulla sua capacità di gestire le spese future. Il passaggio da investment grade a non-investment grade potrebbe causare notevoli difficoltà nel reperimento di finanziamenti, poiché gli investitori istituzionali non possono più acquisire in modo massiccio titoli emessi da emittenti considerati a rischio. Considerando che i principali acquirenti di obbligazioni emesse dall’Italia sono proprio gli investitori istituzionali, un declassamento potrebbe rendere problematico ottenere finanziamenti a titolo di credito.

In conclusione, le scale di rating sono strumenti fondamentali per la valutazione e la classificazione iniziale degli investimenti. Se utilizzate correttamente, forniscono un metro preciso per la mappatura del portafoglio futuro. Tuttavia, è essenziale confrontarsi con un consulente per comprendere appieno le sfaccettature di un indicatore di questo tipo che potrebbe sembrare semplice ma richiede una valutazione accurata delle prospettive future.

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