Cosa dobbiamo aspettarci dai restanti mesi del 2018?

Dopo una prima parte dell’anno durante la quale la volatilità ha cominciato a riaffacciarsi sui mercati, facciamo qualche ipotesi su che cosa dobbiamo aspettarci nella seconda parte dell’anno: è giunta l’ora di abbandonare l’azionario? Il mercato obbligazionario è uscito dalla sua fase di crisi?

Per quanto riguarda la volatilità dobbiamo aspettarcela sicuramente in aumento; con il termine del Quantitative Easing, che per anni ha anestetizzato i mercati, le oscillazioni verso il basso e verso l’alto saranno certamente sempre più vigorose, ma questo ci deve preoccupare? Assolutamente no, sarà un’occasione favorevole sia per i gestori, o almeno per coloro che saranno in grado di cogliere le opportunità che si creeranno soprattutto nelle fasi di storno, sia per chi – in maniera intelligente – ha seguito il mio consiglio di costruire un PAC azionario capace di sfruttare le opportunità date dalla volatilità.

Ma anche se siamo in una fase matura del ciclo sarebbe sbagliato abbandonare l’azionario, che tutt’oggi appare un’importante risorsa per bilanciare le difficoltà del l’obbligazionario. Per quanto riguarda quest’ultimo infatti, gli Stati Uniti continueranno la politica di rialzo dei tassi mentre in Europa continueremo a viaggiare a tassi negativi, ciò benché comincino a profilarsi delle opportunità per i gestori più attenti.

Il secondo semestre, similmente al primo, sarà caratterizzato dalla estrema necessità di diversificare correttamente i nostri portafogli al fine di sfruttare le opportunità della crescita globale.

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