Solo programmando è possibile risparmiare

Attraverso il dialogo con alcuni potenziali clienti ho maturato in questi giorni alcune valutazioni che vorrei condividere: attualmente ancora buona parte delle persone stenta a programmare la gestione dei propri risparmi in un’ottica di lungo termine, focalizzandosi invece sull’immediato, forse spinta dal timore di cadere in errori o perché memore di passati fallimenti. Benché quest’ultima opzione incarni la scelta forse più facile, è importante rammentare che l’inflazione, che si appresta per vari motivi a riprendere vigore, rappresenterà un problema enorme per i correntisti.

A mio avviso occorrerebbe iniziare da subito a delineare una programmazione ben strutturata, che consenta al risparmiatore da un lato di trattenete una parte dei propri liquidi sempre a disposizione, ma dall’altro di investire parte delle risorse secondo un piano di breve (due anni), medio (cinque/sette anni) o lungo periodo (oltre dieci anni).

Il sistema ora delineato consentirebbe di gestire i propri risparmi con ponderazione e lucidità, senza infatti farsi prendere dall’ansia. Sarebbe sufficiente rispettare l’orizzonte temporale prescelto per avere a disposizione la liquidità necessaria a seconda delle diverse esigenze prospettate: contante immediato in caso di emergenza, denaro necessario per fare un acquisto di media importanza nel breve periodo (es. macchina), fondi accumulati per sostenere le spese universitarie dei figli (medio periodo) o ancora risorse per integrare la nostra pensione (lungo periodo) ecc.

Seguendo queste direttive si riuscirebbero a sfruttare gli enormi benefici fiscali di alcune soluzioni di investimento (vedi PIR e Fondi pensione) ma non solo: affiancheremmo al programma di gestione del risparmio anche una pianificazione dei rischi (infortuni, malattia, premorienza) tale da evitare che il primo possa crollare in caso di imprevisti.

Soprattutto in un momento come quello attuale, ove i tradizionali ambiti di investimento non appaiono più così vantaggiosi (immobili iper-tassati e titoli di Stato con tassi minimi e ad alto rischio), risulta quanto più essenziale programmare nel senso sopra esposto.

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