Gli ultimi dati NASDAQ sembrano infondere positività

Riporto brevemente alcuni dati dell’indice Nasdaq: 8972 al 31/12 contro i 9121 dell’8/05.
Sì, avete letto bene. Nel pieno di una delle più grandi crisi sanitarie di tutti i tempi, e mentre i dati della disoccupazione americana superano il 14%, l’indice della tecnologia americano, dopo una forte flessione tra febbraio e marzo, oggi è tornato sopra i sui massimi in maniera rapidissima.

Alla luce di questi dati, ritengo opportuno fare due considerazioni:

1) La tecnologia guiderà la ripresa e svolgerà un ruolo primario nell’efficientamento di gran parte delle attività. L’esperienza condivisa ormai quasi ovunque del telelavoro dovrebbe chiaramente accelerare l’adozione di prassi quali lo smart working, l’e-learning o la telemedicina, e il ricorso alla realtà virtuale dovrebbe crescere costantemente rispetto al periodo pre-Covid, sostituendosi agli spostamenti e agli incontri fisici. Tutti questi sviluppi implicheranno, di conseguenza, anche una crescita per i mercati delle connessioni a banda larga, dei semiconduttori, della connettività, dei software, dei social media ecc.

2) Chi nel mese di marzo, spinto dalla paura e dall’irrazionalità, ha deciso di riscattare i propri investimenti, oggi rischia di pentirsi amaramente di quella scelta. Dalle classifiche di aprile 2020, si evidenzia un corposo rimbalzo dei mercati, con i principali listini mondiali che si muovono al rialzo registrando diffuse performance a due cifre. Il rimbalzo, oltre che generalizzato, sembra anche ormai consolidato: tra gli indici obbligazionari, circa un quarto si è già riportato in positivo dall’inizio dell’anno, anche se sull’azionario la situazione appare più controversa.

Il mondo non sta finendo ma sta solo cambiando il proprio modello di sviluppo, che, ormai è chiaro, non potrà prescindere dalla tecnologia e dalla sostenibilità ambientale.

Rimango, come sempre, a Vs disposizione.

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