Bel tempo anche in economia, si spera

Sembra che l’economia globale si stia lasciando alle spalle la più grave recessione dalla Seconda guerra mondiale. Pur residuando qualche margine di incertezza sulle prospettive di ripresa, le ingenti misure di sostegno sul fronte monetario e fiscale hanno e stanno contribuendo con forza alla rinascita di numerosi settori.

Ad esempio, l’indice S&P500 (rappresentativo del mercato USA nel suo complesso) in soli 33 giorni è passato dal suo livello massimo al suo punto di minimo provvisorio, e poi in appena 72 giorni ha recuperato tre quarti delle perdite subite a causa della COVID-19; tempi decisamente record, se si considera che in tutte le fasi ribassiste dal 1946 in avanti, per un simile recupero ci sono voluti anni.

Le misure annunciate e già introdotte dalle Banche Centrali globali comportano un significativo incremento della liquidità immessa nel sistema dalle autorità monetarie, e il superamento della fase più critica della crisi dovrebbe sostenere il greggio e le altre materie prime.

Occorre però muoversi ancora con cautela. Il Fondo monetario ha infatti chiarito che le sue stime sono tutte basate sull’ipotesi che gli effetti della pandemia, con i lockdown che ha imposto, vengano gradualmente meno da luglio in poi, tutto dipende, in sostanza, dal percorso della pandemia e dalla durezza delle conseguenze economiche e finanziarie ad essa collegate.

Ci troviamo pur sempre nella prima fase successiva al lockdown, caratterizzata da misure di contenimento del contagio flessibili e mirate a livello locale, e dal pericolo, non ancora scongiurato, di una seconda ondata epidemica.

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