I dati recenti sono timidamente incoraggianti

Superato il periodo nero degli ultimi mesi, le prospettive per la fine del 2020 appaiono pressoché incoraggianti, soprattutto se si allarga lo sguardo al 2021, dove potrebbe registrarsi un vero e proprio rimbalzo, supponendo, chiaramente, di non venire investiti da una seconda grave ondata di contagi.

Un ruolo importante è giocato dai Governi, che secondo gli esperti dovrebbero soprattutto stimolare i consumi e sostenere l’occupazione, assicurando alle imprese una vera e solida ripartenza. Dall’altro lato, fondamentale è altresì l’azione delle Banche centrali, che devono garantire una ingente immissione di liquidità nell’economia reale per un periodo di tempo piuttosto prolungato, sì da consentire alle aziende stesse di reinventarsi ed evolversi.

Tutto sommato, sembra comunque che in gran parte del mondo la fase peggiore della crisi legata al coronavirus sia superata; la crescita della produzione industriale in Italia e Francia ha abbondantemente battuto le attese degli analisti, e le stime sul prodotto interno lordo (GDP) del 2020 sembrano prossime ad un’inversione positiva.

Un passo indietro restano però gli Stati Uniti, ancora gravemente colpiti dalla pandemia: sei Stati federali hanno dovuto ripristinare le misure di lockdown e altri quattordici hanno sospeso la riapertura. La strada per una completa guarigione è tracciata, ma occorre ancora del tempo.

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