Il 2020, con gli interventi delle Banche centrali europea ed americana, ha dato un’ulteriore spinta alla politica dei tassi bassi a supporto dell’economia reale, fortemente penalizzata dalla crisi. Insomma, viene agevolato l’accesso al credito a tassi particolarmente favorevoli per imprese e consumatori e d’altronde non c’è altra possibilità in un contesto congiunturale come quello attuale.
Per esempio, pensate ai mutui a tasso fisso che hanno raggiunto il minimo storico…e allora per quanto riguarda i nostri portafogli di investimento?Sicuramente la prima considerazione da fare è che a fronte di un contesto a tassi bassi o addirittura negativi il denaro preso a prestito costa poco ma, dall’altra parte, il rendimento delle obbligazioni è estremamente basso soprattutto se confrontato con l’andamento dell’inflazione che tendenzialmente è in rialzo.
Nello specifico ritengo che le obbligazioni europee e Americane difficilmente riusciranno a tenere il passo dell’inflazione e quindi sarà fondamentale diversificare il proprio portafoglio anche ad oriente ed in particolare in obbligazioni con un focus verso l’Asia dove i rendimenti sono tutt’altro che bassi. Come sempre questa diversificazione deve avvenire tramite una gestione professionale, ossia con un gestore che sappia cogliere le opportunità e le criticità di quest’area.
Sarà sempre più importante avere un portafoglio spostato verso Oriente: la Cina oggi rappresenta solo il 3% del mercato finanziario mondiale e a tendere (2030) dovrebbe rappresentare il 12/15%. In conclusione, ritengo che sia fondamentale diversificare il nostro portafoglio obbligazionario in Asia oltre alla normale diversificazione degli altri asset (azioni, alternativi, ecc.)