Restano delle carenze nella cultura finanziaria degli italiani

Ora, a qualche settimana di distanza, possiamo valutare i dati del mese di marzo e percepire come gli stessi siano fortemente emblematici, soprattutto nel momento in cui segnano forti deflussi sui fondi azionari con conseguente triplicazione dei depositi su conto corrente, tanto da raggiungere quota 1150 miliardi.

Questo risultato evidenzia invero una certa mancanza di “educazione finanziaria” degli italiani (le statistiche ci ricordano che siamo oltre il sessantesimo posto a livello mondiale). La scelta più saggia, in un momento di forte volatilità, sarebbe quella di non toccare i propri investimenti; molti, al contrario, probabilmente presi dal panico, hanno deciso di disinvestire in attesa di tempi migliori, con il risultato di perdere le occasioni di quello che potremmo definire come “il miglior aprile di tutti i tempi”, caratterizzato infatti da un fortissimo rimbalzo.

Anzi, a dirla tutta, in questa fase la scelta più azzeccata sarebbe stata quella di realizzare versamenti aggiunti e sfruttare così “i saldi di mercato”. Un altro elemento che spinge a riflettere è dato dal fortissimo successo del Btp Italia/Covid degli ultimi giorni, considerate infatti che la domanda di investitori individuali ha superato i 14 miliardi. La promessa di rendimento è pari a 1,4% di rendimento lordo per 5 anni, più un bonus dello 0,8%, e così per un totale del 1,56% (1,365% netto); in definitiva non batteremo nemmeno l’inflazione (in aumento) verso il 2% annuo.

Ricapitolando, al di là di considerazioni nazionalistiche, prestiamo soldi ad un paese fortemente indebitato (il rating attuale è BBB) per avere, probabilmente, al netto dell’inflazione meno di quanto abbiamo investito, dunque esattamente il contrario di quanto bisognerebbe fare per definire una buona pianificazione finanziaria. È anche vero che non tutti i dati sono deludenti: si registra un forte aumento delle sottoscrizioni di pac azionari, il che rappresenta un barlume di speranza sul fronte della strategia finanziaria, tenete presente, infatti, che il 2020 è l’anno ideale per far partire una pac azionario, con importanti opportunità da sfruttare.

Ultimo dato che vorrei condividere, ancora in negativo purtroppo, è quel 15% relativo alla percentuale di clienti che si avvalgono di un consulente finanziario, un dato estremamente basso rispetto alla totalità dei risparmi degli italiani.

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