Diversificazione degli investimenti, nel tempo, oltre che nello spazio

Come sappiamo, l’emergenza sanitaria ha aperto una crisi economica e destabilizzato i mercati internazionali. Con la riapertura graduale di tutte le attività, la ripartenza potrebbe tuttavia essere un periodo ideale per cogliere le giuste opportunità, soprattutto se si considera che per fronteggiare questa crisi si sono mobilitate sia la politica monetaria che quella fiscale.

Le misure già in fase di attuazione hanno lo scopo di fornire un sostegno all’economia reale e al sistema finanziario nell’immediato, ma soprattutto di mantenere l’infrastruttura economico finanziaria vitale e reattiva per quando arriverà il momento in cui si potrà riprendere l’attività liberamente.

Per affrontare al meglio l’incertezza che ancora turba i mercati, la migliore strategia deve fondarsi su tre capisaldi: diversificazione, prudenza e logica. Gli investitori dovrebbero muoversi con prudenza, valutando bene il proprio orizzonte temporale; se hanno un orizzonte esteso i momenti di turbolenza, in particolare le discese, sono storicamente stati favorevoli per acquistare con disciplina attività rischiose. L’altra regola d’oro per affrontare l’incertezza è diversificare. Normalmente la diversificazione avviene “nello spazio”, quindi in base alla tipologia di attività finanziaria, all’area geografica, al settore, magari anche alla valuta. In questa fase, è però preferibile perseguire una diversificazione “nel tempo”: suddividiamo le nostre risorse in tre diverse ottiche temporali, breve – medio – lungo termine (da 4 anni in poi), e così monitoriamo la qualità degli strumenti non solo in relazione alla performance prodotta, ma anche in base all’ottica temporale degli strumenti scelti.

Ebbene, questo è il momento per esaminare l’andamento del mercato con finestre temporali ampie, diverse da quella che usiamo abitualmente nella nostra vita quotidiana per tutti gli altri fenomeni ed eventi che ci interessano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.