Negli ultimi due anni si è sentito molto parlare dell’aumento dell’inflazione e della conseguente erosione che ha causato ai nostri risparmi. Ecco i due motivi principali e che cosa questo fenomeno va a colpire maggiormente.
L’Inflazione, che ci sta colpendo in questo periodo storico, ha avuto un incremento notevole principalmente per due motivi: il rincaro delle materie prime sul fronte europeo (oggi rientrato) e un surriscaldamento della domanda negli USA a fronte della resilienza di quella economia.
A fronte di questo contesto le banche centrali hanno iniziato delle politiche estremamente aggressive sui tassi d’interesse (politica restrittiva).
Ciò che l’inflazione va a colpire maggiormente è quella parte di risparmio ritenuta più semplice, più affidabile e sicura. In poche parole, va a deteriorare maggiormente la liquidità e gli investimenti più rigidi. Con investimenti rigidi, si intendono le obbligazioni a tasso fisso nei quali l’investitore si “lega” ad una remunerazione costante e predeterminata dal punto di vista nominale, ma evidentemente esposta ad un impoverimento reale, tanto più massiccio, quanto maggiore è la durata dell’investimento e significativo il fenomeno inflattivo. Il posizionamento su questo asset non va per questo eliminato in chiave strategica, ma va limitato. In questi casi, infatti, la sicurezza che viene diffusamente percepita si trasforma in una trappola che non solo non consente all’investitore di difendersi, ma finisce addirittura per danneggiarlo dal punto di vista reale.
Per quanto riguarda la liquidità, è ormai noto che l’inflazione sia la sua peggior nemica ma, nello specifico, questo avviene principalmente per due motivi: la perdita di potere d’acquisto e la diminuzione della propensione al risparmio, cioè quell’effetto di natura psicologica che porta una persona ad accelerare l’acquisto di un bene e/o servizio che ci si aspetta che un domani avrà un prezzo maggiore, proprio in ragione dell’inflazione elevata. L’alto tasso di inflazione, che ha caratterizzato questi ultimi anni, è un elemento di “disturbo” e non deve essere sottovalutata.
Un “disturbo” come quello inflazionistico non dovrebbe distogliere lo sguardo dalle proprie esigenze e dai propri obiettivi di vita.
In conclusione, in questo contesto, è fondamentale riflettere su quanto sia importante una sana pianificazione finanziaria per combattere l’inflazione.